giovedì 25 febbraio 2010

Feng Shui per ripostigli, scale e corridoi

Eccoci ritrovati al nostro consueto appuntamento dedicato al Feng Shui.
Oggi vi parlerò di piccoli "angoli" della casa che, a volte si trascurano, ma che anch'essi richiedono la giusta attenzione. Donerete ordine e cura alla vostra casa.

I ripostigli e le cabine armadio sono associati all'Elemento Terra. Andrebbero disposti preferibilmente a Nord-Est, a Sud-Ovest o nella zona centrale dell'habitat, (escludendo però il baricentro). E' importante progettare questi siti in modo tale che siano collegati ad altri ambienti attraverso delle piccole aperture, per permettere il fluire del Ch'i.

E' importante che le scale, nella risalita, ruotino sempre in senso orario, tale è il movimento che compie l'energia vitale e che rappresenta quindi il ciclo generativo.
Create sempre uno spazio o un androne in prossimità del corpo scala, cercando di evitare che la partenza delle scale sia in asse con l'entrata o con una stanza di rilievo come potrebbe essere uno studio. Si creerebbe una dispersione di Chi'.
Se le stanze fossero troppo vicine all'asse di discesa delle scale, si andrebbe a creare disturbo, creato dall'effetto spinta dei gradini.
Evitate di posizionare scrivanie, poltrone o divani al di sotto della scala, per motivi legati alle onde di forma che opprimono.

E' importante che i corridoi non siano troppo lunghi, abbiano delle forme armoniche, compensati da luci, quadri, colori dinamici e solari.
Per i corridoi eccessivamente lunghi, potete porre una pavimentazione in parquet, posizionata in orizzontale, in modo tale da "accorciare" otticamente la lunghezza del "percorso".
Evitate di porre, nel corridoio, proprio in prossimità della porta d'entrata, oggetti con valenza negativa, per es: negli uffici, gli estintori.
Inoltre non sono positivi i corridoi con strozzature, passaggi interni, con la presenza di pilastri; potrebbero creare difficoltà nel flusso del Ch'i tra i tavoli, soprattutto negli uffici.

Ecco un esempio di corridoio lungo e dispersivo, è stato riattatto con colori chiari e luminosi, ed è stata eseguita una controsoffittatura.




















Vi aspetto sempre numerosi al nostro appuntamento mensile.
Vi ricordo il mio indirizzo di posta elettronica, blu.design@alice.it

Potete contattarmi per informazioni o per semplice curiosità!
A presto,
Cristina.

mercoledì 24 febbraio 2010

Porte scorrevoli in vetro: leggerezza, trasparenza, colore

Le porte scorrevoli in vetro denotano uno stile del tutto particolare, scelto da chi intende lo spazio abitativo come un luogo raffinato ed elegante, ma al tempo stesso anche semplice e funzionale da vivere. Le porte scorrevoli in vetro o in cristallo concorrono a trasformare una casa in un ambiente dove l'attenzione ai particolari rende tutto speciale.

Le porte sono elementi di divisione interna e allo stesso tempo di unione fra ambienti differenti per funzionalità e sicuramente anche per estetica; le porte quindi delimitano confini netti, che tuttavia tramite le porte stesse, diventano vulnerabili, aperti, trapassabili. Le porte aprono mondi interi, o li chiudono fuori da tutto, negando o consentendo l'accesso.

Le porte interne hanno quindi funzioni importantissime, legate alla vita individuale di ognuno, che portano con sè implicazioni psicologiche, sociologiche, filosofiche, di crescita: non sono paroloni, è la verità, perchè una porta può creare privacy o può toglierla, a seconda di come viene usata. E questo, in una casa, in una famiglia, può racchiudere in sè conseguenze enormi.

In realtà però, le porte interne non hanno solo queste funzioni: le porte interne arredano, ormai è innegabile. Non si tratta più di elementi in qualche modo solo "pratici"; si tratta di elementi che possono dare risalto e cifra stilistica agli ambienti, concorrendo a formare un certo stile estetico.

E' mettendo insieme questi due fattori che si può scegliere la porta più adatta alle proprie esigenze: la funzionalità e l'estetica, gli stessi fattori che poi stanno alla base della scelta di qualunque arredo. Solo che in questo caso, la funzionalità si traduce non solo in praticità d'uso, ma anche nel contribuire a creare o a distruggere una determinata privacy, mentre l'estetica diviene importante nel momento in cui la porta viene chiusa e forma un tutt'uno con il resto dell'ambiente.

Le porte scorrevoli in vetro hanno caratteristiche molto particolari: aiutano a risparmiare spazio (grazie appunto al sistema scorrevole), contribuiscono a creare un ambiente votato alla leggerezza, dove pieni e vuoti si equilibrano in modo insolito, e caratterizzano gli spazi con grande eleganza.

E poi hanno un'ulteriore particolarità, che può essere positiva per alcuni, negativa per altri; dipende dalle singole esigenze. Le porte scorrevoli in vetro possono regalare trasparenza. Una parola che ricorda concetti come l'acqua, l'aria, e sensazioni di libertà. Proprietà possibili grazie al materiale, il vetro appunto, o il cristallo.

La trasparenza può essere un effetto ottico bellissimo, che dona profondità visiva, unione, dilatazione degli spazi. Ma se si necessita di privacy allora non si tratta della soluzione ideale. Ecco perchè solitamente porte simili, realmente trasparenti, sono utilizzate per unire idealmente fra loro ambienti della zona giorno della casa, vissuti e conviviali, dove la privacy non è un must.

Le porte scorrevoli in vetro Glamour, senza cornice, sono elementi di vero e proprio arredo: minimali, essenziali, ma allo stesso tempo visivamente presenti, raffinate, talvolta arricchite da eleganti serigrafie. Ma anche estremamente trasparenti, adatte quindi alla zona giorno.


Le porte scorrevoli in cristallo Xila sono un altro esempio della trasparenza assoluta e della risposta a un'esigenza profonda di unione visiva tra un ambiente e un altro, dove le uniche privacy ottenibili sono quella uditiva e quella olfattiva.


Ma c'è un modo per rendere le porte scorrevoli in vetro adatte ad angoli più privati, come la zona notte: sceglierle con cristalli acidati o con cristalli laccati colorati. Le porte scorrevoli in cristallo Atlantic ad esempio, possono essere realizzate anche con laccati colorati, che nulla tolgono alla sensazione dilatativa dello spazio, poichè sono in grado di riflettere come degli specchi; ma aggiungono tutta la privacy, anche visiva, che si può desiderare in un ambiente intimo, dandogli anche ulteriore personalità tramite il colore.

giovedì 18 febbraio 2010

Orange Vetro: le prime immagini

Ecco finalmente le prime immagini della cucina Orange Vetro di Snaidero Cucine.


Orange Vetro è la cucina d'alta qualità con anta in vetro più conveniente sul mercato: non possiamo pubblicare i dati, ma se confrontiamo il prezzo di Orange Vetro con i prezzi di altre 7 cucine con anta in vetro di altri produttori italiani, notiamo che Orange Vetro ha prezzi inferiori a parità di composizione con percentuali variabili dal 15 al 44%...ciò nonostante la superiorità tecnica di molti particolari Snaidero.

Orange Vetro è un "uovo di Colombo" per le cucine in vetro: il vetro viene incollato sul pannello anzichè intelaiato e in questo modo è possibile usare vetri non temperati.
Di primo acchito potreste dire che non è certo un pregio, ed invece grazie a questa scelta controtendenza è possibile da una parte contenere i costi, dall'altra gestire la costruzione di elementi su misura, addirittura i riempitivi possono essere realizzati in vetro.
Altri benefici: le lavorazioni sono effettuate internamente riducendo i tempi di consegna; anche la sicurezza aumenta grazie a vetri che anche in caso di rotture accidentali rimangono sempre incollati al pannello che li sostiene.

L'anta di Orange Vetro è stata testata al CATAS facendo le prove di resistenza dei bordi al calore. Questo aspetto di estrema resistenza si aggiunge a quelli già espressi nel mio primo intervento dedicato ad Orange Vetro, dove parlavo giustamente di una cucina atossica, riciclabile, appagante dal punto di vista estetico, ed ora come abbiamo visto, anche molto conveniente.

Stupendi anche i piani in vetro, dello spessore di 12 mm., incollati sull'usuale supporto che contiene la gola creando così lo spessore complessivo di 43 mm. Il vetro del piano è temprato e verniciato sul lato inferiore ed acidato sul lato d'uso. Si possono fare tutti i fori per gli elettrodomestici di qualsiasi marca ed è addirittura possibile inserire lavelli sotto-top, quest'ultima caratteristica veramente interessante.

Vi teniamo informati su ogni novità...alla prossima quindi!

mercoledì 17 febbraio 2010

Camere da letto classiche, luoghi pieni di significato

Una camera da letto classica può significare tante cose: l'amore per il passato, la passione per la tradizione, la ricerca delle belle cose, dell'eleganza, dello stile di una volta. Scegliere una camera da letto classica significa confidare in una solidità garantita, significa possedere qualcosa di cui si può essere sicuri. Perchè la tradizione, il passato, l'esperienza, non possono che rendere le cose resistenti, qualitativamente ineccepibili, nonchè meravigliose agli occhi.

Qualche giorno fa mi è capitato di partecipare a una visita archeologica straordinaria, a un tuffo nel passato, ma anche nel presente, assolutamente incredibile. Vi chiederete che cosa possa centrare con le camere da letto. Se i racconti vi appassionano e se avete un poco di pazienza, vi posso raccontare questa storia e quello che mi ha suscitato. Le camere da letto alla fine centreranno, centreranno eccome, in un incastro fra passato e presente che sa di irreale.

Questa storia comincia più di trent'anni fa a Narni, affascinante paesino umbro, quello che per intenderci ha ispirato "Le cronache di Narnia". Allora, un gruppo di ragazzi adolescenti, amava calarsi con le corde sulle rocce sottostanti il paese, adagiato su un'altura, per trovare grotte ed esplorarle. Solo che un giorno, in una di queste grotte, questi ragazzi trovarono tutt'altro.

Stanze, affreschi, graffiti, e porte murate. Porte che, nel giro di qualche giorno furono buttate giù a colpi di piccone; tutte tranne una. Perchè dietro quella porta non c'era un mistero avvolto nel silenzio di anni, ma una realtà viva e odierna, la camera da letto di due abitanti del luogo. Così quell'unica porta, in mezzo a un luogo imperscrutabile, è rimasta in piedi.

Il gioco di quei ragazzi si è trasformato a poco a poco in una scoperta e quella scoperta piano piano ha cominciato ad assumere i tratti di una rivoluzione storiografica. Nel corso degli ultimi 30 anni, quei ragazzi sono cresciuti e hanno cercato di dare un senso a tutto ciò che erano riusciti a scovare allora, restaurando nel contempo gli affreschi e decifrando i graffiti. Un solo indizio li ha condotti alla verità poi scoperta, una scritta: Sant'Uffizio.

E così passando tra mille difficoltà e mille coincidenze, tra l'Archivio Segreto Vaticano e l'Archivio dell'ex Santo Uffizio, tra il Trinity College di Dublino e vari archivi storici del paese, i ragazzi di allora sono riusciti a riportare alla luce del mondo una cappella dominicana, una sala delle torture e alcune celle della Santa Inquisizione. Luoghi assolutamente non registrati nei documenti finora conosciuti, nè nella storiografia ufficiale. Da quel giorno di trent'anni fa, quei ragazzi sono stati in grado di ricostruire un pezzo di Storia che altrimenti sarebbe andato perduto.

Li ha aiutati in particolare un documento, relativo alla ricostruzione di un intero processo, svoltosi in quei sotterranei segretissimi: le descrizioni e le piantine del luogo contenute in questo documento sopravvissuto per miracolo sino a noi, sono così precise, così minuziose, così dettagliate, che oggi possiamo conoscere l'esatta ubicazione e la destinazione di ognuna di quelle stanze.

E la parola arredi è tornata varie volte, durante questa visita. Perchè la sala delle torture era arredata, ma anche le celle lo erano. E dal documento del processo possiamo sapere esattamente come erano fatti questi arredi. Mi chiedevo che senso avesse pensare all'arredo, quando ero immersa in una storia di tale portata.

Finchè poi, finita la visita da qualche ora, mi è ritornato alla mente un piccolo particolare: la porta murata, quella che è rimasta tale. E quella camera da letto nascosta dietro, una camera viva, che affaccia su un giardino con un panorama mozzafiato sulle montagne, dove una coppia trascorre tuttora ogni notte. Perchè quella porta murata? Perchè quella camera, al tempo in cui si svolgeva quel famoso processo inquisitorio, non era altro che un'altra cella per i prigionieri.

Inutile dire che il pensiero mi ha raggelata: la connessione con la storia, l'intreccio tra passato e presente di cui parlavo prima, mi ha investita con tutta la sua forza. E non ho potuto fare altro che immaginare immediatamente la camera dietro a quel muro di enormi mattoni, una camera che ha visto e udito eventi lontani e misteriosi, una camera che nonostante tutto porta ancora la scintilla di una vita che continua, imperterrita, inesorabile, "normale". Come se nulla fosse accaduto.

Ho immaginato quella camera, abitata da persone già vicine alla terza età della vita, l'ho immaginata arredata classicamente, con una carta da parati, piena di legno, piena di calore, magari con una stufa a legna. L'ho immaginata così, palpitante, a dispetto di tutto il suo passato. A volte dimentichiamo che i muri ci possono parlare; e come i muri anche gli arredi lo possono fare: ora non sono sicuramente più quelli di allora, ma ne ereditano in qualche modo la memoria, la funzione, il significato, ridimensionando la realtà insieme alla Storia.

Come può essere quella camera adesso? Come ve la immaginate? Forse un po' come la camera da letto Antiquariato in noce massiccio, che con il suo stile ispirato all'arte povera, ci riporta indietro nel tempo.


Oppure come la camera da letto Charme in noce massiccio, con un altro impatto stilistico, ma con la stessa anima parlante, misteriosa, piena di calore e di vita; quella stessa anima che mi ha folgorato la mente, ripensando all'intreccio affascinante e ipnotico tra passato e presente.

lunedì 8 febbraio 2010

Camerette in rosa: i colori preferiti dalle ragazze

Camerette in rosa, dove per rosa non si intende necessariamente il colore simbolo per eccellenza di femminilità, ma dove possono convivere tanti altri colori, espressione libera di pensieri, emozioni, tormenti e allegria, tutti al femminile. Una cameretta per ragazze, dove la personalità della donna imparerà a crescere, confrontarsi, rifugiarsi.

Scegliere il colore di una cameretta che sarà per gli anni più delicati di una vita, la compagna più presente per una ragazza in fase di continuo cambiamento, può sembrare una banalità. Ma solo perchè forse in pochi sanno qual è la portata dell'influenza che un colore può avere sui pensieri di una persona, soprattutto se è giovane, e soprattutto se è donna. Un'influenza che può essere positiva o negativa a prescindere completamente da cultura e stereotipi.

Quali sono allora questi colori? Quelli preferiti dalle ragazze? Quelli che possono influenzarle positivamente o negativamente? Torna il rosa, come prima risposta. Perchè è il colore che la tradizione assegna alla parte femminile del mondo e in molte, soprattutto se ragazze, lo accettano di buon grado, eleggendolo addirittura a portavoce di se stesse. Il rosa che può avere tantissime declinazioni, dallo shocking al pallido, fino a tendere al lilla e al viola.

Ultimamente c'è stato chi ha pensato di boicottare il rosa, soprattutto se destinato a bambine e ragazze: in realtà io penso che un colore sia bello in quanto espressione ottica e visiva, a volte indipendentemente dai significati che la società gli cuce addosso. Così, spogliando il rosa di stereotipi e pregiudizi, esso rimane un colore in grado di trasmettere allegria, spensieratezza, serenità, proiettando una ragazza in una dimensione talvolta onirica, perfetta per un rifugio come la cameretta. Come succede nelle camerette per ragazze di Sirius.


Poi c'è sicuramente il viola: re indiscusso delle ultime stagioni di moda, non solo nell'abbigliamento ma anche in casa, il viola, con tutte le sue sfumature (dal glicine al lilla), si impone con una forza attrattiva affascinante per una ragazza, che lo percepisce come un colore di carattere, deciso, vigoroso, capace di dare energia. Attenzione però a non abusarne troppo se la ragazza in questione tende alla malinconia, perchè si tratta di un colore che può avere una grossa componente di tonalità fredde, tendenti alla tristezza. Ma anche al relax, per ragazze iperattive che hanno bisogno di riposarsi più spesso.


La ragazza è una persona solare, che trae energia da ciò che la circonda? Allora rosso e arancione sono l'accoppiata vincente. Colori caldi, pieni di allegria, densi di vigore. Che una ragazza amante del sole non può che adorare. Come nel caso delle camerette Young, basta un colpo d'occhio per riceverne una sferzata di energia.


Anche colori più freddi e culturalmente associati alla sfera maschile, possono essere l'espressione di una personalità femminile più pacata, riflessiva, calma. Colori come l'azzurro, il blu, il verde conciliano oltretutto il riposo, la concentrazione e lo studio. Un esempio potrebbe essere questa cameretta Seipersei, assolutamente piacevole anche per uno spirito femminile.


Il bianco va usato nelle camerette dei ragazzi con parsimonia, lo dice una persona che è cresciuta immersa nel bianco e in esso non ha trovato nessun conforto: il bianco è un colore preziosissimo, la summa di tutti i colori, ma va utilizzato soltanto per controbilanciare la presenza di altre tonalità accese, per non farle diventare troppo invadenti, non come colore prevaricante. Il bianco è un colore elegante e bellissimo, ma quando si è giovani, la sua apparente neutralità potrebbe essere interpretata come senso di vuoto e mancanza di protezione.

lunedì 1 febbraio 2010

Il bagno e il Feng Shui

Carissimi,

Ben ritrovati al nostro appuntamento mensile dedicato all'arte del Feng Shui.

Oggi vi parlerò del bagno e di alcuni piccoli accorgimenti utili per renderlo accogliente.
Il bagno è il luogo con una maggiore dispersione energetica e psichica; in questo ambiente si "rilasciano" emozioni, stress, attraverso azioni come il bagno e la doccia.

Il Nord, appartenente all'Elemento Acqua, è l'orientamento ideale per il questo sito. In tale posizione possiamo disporre anche la lavanderia, in quanto zona legata allo stesso Elemento. Considerando il ciclo generativo, anche un approssimativo Est potrebbe risultare congeniale, poiché l'Acqua genera il Legno e quest'ultimo è legato alla direzione cardinale Est.

E' sconsigliabile posizionare il bagno sull'asse dell'entrata o in prossimità della cucina, quest'ultima è legata all'Elemento Fuoco, in contrasto con l'Acqua.

Se potete disponete il water separato dal lavandino e dalla vasca da bagno.

Per renderlo più armonioso, attivate il locale con luci e specchi, evitando però di disporre questi ultimi troppo grandi, per motivi simbolici legati al raddoppio dell'immagine.

stato di fatto progetto



















Se vi è possibile, pavimentate il vostro bagno con il parquet, renderà l'ambiente più caldo ed accogliente; eviterete inoltre il contatto diretto con il freddo della ceramica, soprattutto all'uscita dalla vasca o dalla doccia.
Bella soluzione sono i sanitari a parete, donano leggerezza all'ambiente.




















I colori che consiglio per la zona bagno sono quelli del verde salvia e azzurro.


Arrivederci al prossimo appuntamento!


Vi ricordo sempre il mio indirizzo di posta elettronica, potete c
ontattarmi per qualsiasi informazione.

A presto! Cristina blu.design@alice.it